La ghiandola della terza palpebra

La ghiandola lacrimale della terza palpebra è una struttura anatomica deputata alla produzione di circa un terzo della componente acquosa del film lacrimale ed il suo prolasso è una patologia oculare relativamente frequente nel cane e molto più rara nel gatto.

Le cause che ne stanno alla base sono principalmente una lassità congenita del connettivo che mantiene tale struttura anatomica ancorata ai tessuti circostanti e, in seconda battuta, processi infiammatori cronici su possibile base allergica.

Clinicamente si manifesta come una massa rossastra in corrispondenza del canto mediale, da qui il nome cherry eye (occhio a ciliegia).

Ne sono soggetti cani di tutte le razze, meticci inclusi, ma sembra più frequente tra molossi e brachicefali. La dislocazione cronica porta ad una infiammazione, irritazione costante, alterata distribuzione del film lacrimale e, in casi estremi, ad ulcerazioni corneali. Spesso va distinta dall’eversione della cartilagine della terza palpebra con la quale può coesistere. Unica soluzione è rappresentata dal riposizionamento chirurgico per il quale sono descritte svariate tecniche ognuna delle quali con i suoi vantaggi e svantaggi. Vista la sua importanza nel costituire la componente quantitativa lacrimale, se ne sconsiglia vivamente l’asportazione, salvo nei casi in cui sia diagnosticata una neoplasia della ghiandola stessa.

Bulldog inglese: prolasso ghiandola 3a palpebra

Prolasso della ghiandola della terza palpebra in un bulldog inglese

ROTTWEILER: ESEMPIO DI CHERRY EYE

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